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Lo spazio in seduta, il setting.
Perchè non varia?

Il setting nella seduta di psicomotricità resta spesso costante per motivi ben precisi. Di seguito i motivi principali:

🔹 1. Sicurezza e contenimento emotivo

  • Un setting stabile offre al bambino una base sicura: sa cosa aspettarsi e dove si trova, e questo abbassa l’ansia e favorisce l’espressione libera.

  • La ripetizione e la prevedibilità aiutano a costruire fiducia nel terapeuta e nel contesto.

🔹 2. Contesto simbolico e rituale

  • Il setting diventa uno spazio simbolico, dove il bambino può esprimere vissuti profondi, giocare, drammatizzare, rappresentare emozioni.

  • L’inizio, il centro e la fine della seduta seguono spesso un rituale preciso (saluto, gioco, riordino e chiusura) che struttura il tempo e l’esperienza.

🔹 3. Favorire l’autoregolazione

  • In un ambiente stabile e conosciuto, il bambino può meglio regolare le sue emozioni e comportamenti, perché non deve continuamente adattarsi a stimoli nuovi o sconosciuti.

🔹 4. Osservazione e valutazione costante

  • Un setting fisso permette allo psicomotricista di osservare meglio l’evoluzione del bambino: come usa lo spazio, i materiali, come cambia nel tempo.

  • Se il contesto cambia troppo spesso, diventa difficile capire se è il bambino a cambiare, o se reagisce semplicemente a stimoli esterni diversi.

🔹 5. Spazio transizionale

  • Come diceva Winnicott, lo spazio diventa uno spazio transizionale tra la realtà interna del bambino e quella esterna. La stabilità del setting aiuta questo passaggio delicato.

In sintesi:

Il setting resta stabile perchè aiuta il bambino a sentirsi accolto, a riconoscere i limiti, a esprimersi liberamente in uno spazio sicuro, prevedibile e simbolico.

Oggi giochiamo con........

A differenza del setting (spazio, tempo, presenza dell’adulto) che resta stabile, il materiale nella seduta di psicomotricità può cambiare proprio per favorire lo sviluppo, la creatività e l’evoluzione del bambino. Vediamo i motivi principali:

🔹 1. Stimolare il gioco e la simbolizzazione

  • Cambiare materiali consente di attivare nuove forme di gioco, di movimento, di relazione e di espressione simbolica.

  • Ogni materiale può evocare immaginari diversi: una palla può diventare il sole, un cuscino può essere una montagna, ecc.

🔹 2. Adattarsi ai bisogni evolutivi

  • I materiali possono essere scelti o variati in base alla fase di sviluppo psicomotorio o emotivo del bambino.

🔹 3. Favorire l’espressione emotiva

  • Diversi materiali possono aiutare il bambino a proiettare vissuti emotivi: alcuni facilitano l’aggressività simbolica (sagome di carta, cuscini da colpire), altri la regressione o il bisogno di accudimento (stoffe, pupazzi).

  • Lo psicomotricista può scegliere o introdurre materiali in modo mirato, secondo ciò che osserva nel percorso del bambino.

🔹 4. Evitare la fissazione e favorire la flessibilità

  • Se il materiale fosse sempre lo stesso, il bambino potrebbe fissarsi su un tipo solo di gioco o ripetere sempre le stesse dinamiche.

  • Variando, si stimola la plasticità psichica e motoria, invitando il bambino a sperimentarsi in modi nuovi.

🔹 5. Supportare il processo di crescita

  • Il materiale diventa uno strumento di comunicazione indiretta: il bambino lo usa per “parlare” di sé attraverso l’azione e il gioco.

  • Cambiare o introdurre materiali nuovi può accompagnare momenti di passaggio, fasi di apertura, crisi o evoluzione nel percorso terapeutico.

✳️ In sintesi:

Il materiale cambia perché si adatta al bambino e al suo percorso. Mentre il setting fornisce stabilità e contenimento, il materiale fornisce stimoli e possibilità, aprendo spazi nuovi per il gioco, la relazione e la trasformazione.

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